Scrivere in ottica SEO. La comunicazione viene prima dell'indicizzazione.
Forse lo sentirete dire poco. Molte realtà e molti "guru" della SEO sostengono che il pilastro fondamentale del ruolo coperto dal copywriter, sia quello di scrivere prettamente in stile strategico e mirato al posizionamento.
Questo è vero solo in parte. Negli anni ha prevalso sempre la logica di scream delle parole. Ovvero, cercare di spingere all'interno della parte testuale di un sito o di un blog, tutte quelle parole chiave che aiutano al posizionamento della pagina o del dominio.
Non c'è dubbio che parte della funzione del copywriter SEO sia quella di operare secondo una logica di "push" per la comunicazione del business.
Sì ma (..)
Già. C'è un ma.
Spesso viene messa in secondo piano l'identità comunicativa del contenuto. Promettere a un cliente che sarà posizionato solo perché vengono riempite le sue pagine di parole chiave, equivale a consigliare di investire in volantinaggio selvaggio, fino a riempire i parabrezza di tutte le automobili.
Ad oggi, la SEO si deve scontrare con una User Experience sempre più consapevole. La scrittura aggressiva e urlata come distorsione del marketing, non rappresenta più una logica strategica della comunicazione. Alla base di quest'ultima non deve mancare il "peso" del messaggio.
Non importa solo come comunichi ma sopratutto COSA!
A sopperire in tale equazione sono arrivati in aiuto sistemi più emotivi ed empatici come ad esempio i video e i meme. Per l'elaborazione di blog e redazionali, bisogna ora tornare alle origini della comunicazione.
Scrivere bene. Scrivere qualcosa di interessante. Dare un informazione. Nel farlo, ovviamente, aiuta avere una strategia semantica per l'indicizzazione (e non necessariamente il posizionamento) delle parole chiave legate al brand per il quale si sta prestando voce.
Esatto. Lo studio da effettuare è quello delle keyword branded. Ovvero parole chiave che si leghino per pertinenza al brand del cliente per il quale si sta offrendo il servizio.
Sempre di più, quindi, il copywriter SEO può rompere le regole generali che hanno governato fino a ieri. Anche perché a sostenere questa logica sono proprio gli algoritmi di penalizzazione definiti da Google Panda e Google Panguin.
La regola base per la comunicazione resta la stessa che definisce una buona strategia SEO: l'indicizzazione viene prima del posizionamento.
La buona indicizzazione vive sul Trust Rank (qualità). Quest'ultimo ha la possibilità di elevare, con il tempo, il valore di Page Rank (posizionamento). Questa è per lo meno la regola di una buona strategia organica.
La qualità di ciò che si comunica definisce l'interesse al proprio messaggio. Nel mondo ormai competitivo di Internet, vince la reputation.
Non la necessaria penetrazione del traffico.
Il futuro del web è sempre più in in mano al "volere" dell'utente. Io non ci giocherei.
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